Nel ricordo di Dante Giacosa

  1. In occasione del 120esimo anniversario della nascita del famoso progettista FIAT, Stellantis Heritage inaugura una mostra temporanea che ripercorre le sue principali innovazioni tecniche. L’esposizione è allestita presso l’Heritage Hub e sarà visitabile fino Settembre 2025.
  2.  

In occasione del 120esimo anniversario dalla nascita di Dante #Giacosa, Heritage Hub di Stellantis dedica una mostra celebrativa all’ingegnere che ha rivoluzionato il concetto stesso di mobilità. Per oltre quattro decenni alla guida dell’ingegneria e dello stile FIAT, Giacosa ha firmato alcune delle auto più iconiche del Novecento, combinando ingegno tecnico ed eleganza funzionale.

Ospitata negli spazi dell’ex-Officina 81 di Via Plava, presso lo storico stabilimento di Mirafiori a Torino, la suggestiva mostra temporanea si compone di 10 vetture, poste all’ingresso del sito, e di altri capolavori dell’ingegnere Giacosa disseminati nell’Heritage Hub, alcuni meno “frequentati” dai visitatori poiché lontano dai riflettori delle aree tematiche del museo, come il Prototipo 100 da cui nacque la leggendaria Fiat 600.

Da Luglio a Settembre

L’esposizione sarà visitabile fino a metà Settembre 2025 e propone, in prima fila, alcuni dei numerosi modelli firmati da Giacosa: dalla FIAT 500 “Topolino” alla versatile 600 Multipla, fino alla rivoluzionaria FIAT 128. Ogni vettura è testimone concreta di un’idea di mobilità che ha unito tecnica, accessibilità e visione del futuro, oltre ad aver rappresentato l’incredibile eredità lasciata da Dante Giacosa, il geniale progettista che ha rivoluzionato il mondo dell’automobile, contribuendo in modo determinante alla motorizzazione dell’Italia.

Con questa iniziativa, quindi, Stellantis Heritage rende omaggio al progettista, ma anche all’uomo che ha saputo coniugare rigore tecnico e spirito umanistico, lasciando un’impronta che va ben oltre i confini della produzione industriale. La mostra è fruibile attraverso l’acquisto del biglietto d’ingresso standard per l’Heritage Hub.

Tra rigore tecnico e cultura umanistica

Dante Giacosa nasce a Roma nel 1905 da una famiglia originaria del Piemonte, precisamente di Neive, nel Cuneese. Dopo gli studi classici, che gli forniscono un senso di misura ed equilibrio che gli saranno utili per tutta la vita, si laurea in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Torino nel 1927. Entra in FIAT l’anno dopo, come disegnatore progettista, iniziando una delle carriere più straordinarie della storia dell’automobile italiana. Dopo un lungo percorso di crescita interna, nel 1946 viene nominato direttore degli uffici tecnici autoveicoli, ruolo in cui guiderà lo sviluppo dei principali modelli FIAT del Dopoguerra.

La sua prima grande impresa è la 500 “Topolino” (1936), seguita dopo la guerra dalla 1400, dalla 1900 e dalla Campagnola. Con la 600 del 1955 introduce il motore posteriore, e con la Multipla apre la strada ai veicoli compatti e versatili. Il 1957 è l’anno della consacrazione con la Nuova 500, capolavoro di ingegno e funzionalità, simbolo della motorizzazione di massa italiana, premiato nel 1959 con il Compasso d’Oro.

Negli anni successivi progetta modelli iconici come la 1800, la 1300-1500, la 124 (Auto dell’Anno 1967), la 128 (Auto dell’Anno 1970 e prima Fiat a trazione anteriore) e la 127 (Auto dell’Anno 1972). Collabora con Autobianchi alla rivoluzionaria Primula, apripista della trazione anteriore con motore trasversale in Italia.

Parallelamente all’attività in azienda, insegna per quasi vent’anni al Politecnico di Torino, pubblica testi fondamentali come il libro Motori Endotermici, registra 62 brevetti e riveste cariche di rilievo in prestigiose associazioni tecniche internazionali. La sua figura unisce visione ingegneristica, senso estetico e cultura umanistica. Nel 1970 lascia la FIAT, poco dopo essere stato nominato consulente della presidenza, e si dedica all’attività memorialistica, raccontando nel libro I miei 40 anni di progettazione alla FIAT il metodo e la passione che hanno guidato la sua intera vita professionale.

Muore a Torino nel 1996 all’età di 91 anni. Il suo insegnamento, ancora attualissimo, è fondato sull’equilibrio tra intuizione, semplicità e rigore progettuale. «Progettare» scriveva «è anche valutare le difficoltà, individuare i problemi essenziali e risolverli nel modo più semplice e completo». Un’eredità che continua a ispirare generazioni di tecnici, designer e innovatori.

Written by 

Post correlati

Commenta post