Presentata 20 anni fa la seconda generazione di Opel Zafira. Fino a7 posti, linea moderna, brillanti prestazioni. Inedito tetto panoramico Skyflex con scomparti porta-oggetti integrati. Regolazione elettronica degli ammortizzatori e fari orientabili bi-xenon.
Venti anni fa, nel 2005, Opel presentava la seconda generazione della monovolume compatta Zafira, una vettura che da quando, sei anni prima, era stata proposta nella sua versione originale aveva fatto tendenza come dimostrato da quasi 1,4 milioni di unità vendute sui principali mercati europei. Prodotta nello stabilimento tedesco di Bochum, la rinnovata Zafira, sarebbe arrivata a Settembre 2005 sul mercato italiano, segnalandosi per la dinamicità dell’aspetto estetico e del comportamento su strada, così come per la maggiore ampiezza e l’alta qualità degli interni, con un posto di guida pensato attentamente per le esigenze dell’automobilista.
Il sistema brevettato #Flex7 di configurazione dei sedili continuava a rappresentare un punto di riferimento in fatto di versatilità e permetteva di trasformare rapidamente una vettura a 7 posti in una con 2 soli posti ma con un vano di carico di 1.820 litri senza dover estrarre alcun sedile e riporlo da qualche parte. Una novità assoluta è infine l’innovativo tetto panoramico dotato di scomparti porta-oggetti integrati che crea un’atmosfera particolarmente piacevole all’interno dell’abitacolo.

L’autotelaio interattivo #IDSPlus con taratura elettronica in tempo reale degli ammortizzatori (CDC), già presente sulla Opel Astra, era stato adattato alle caratteristiche di Zafira sulla quale sono presenti per la prima volte anche altre soluzioni tecnicamente avanzate come i fari #AFL bi-xenon che accompagnano i movimenti dello sterzo illuminando le curve in modo dinamico. L’ampia gamma di motorizzazioni comprendeva una serie di sofisticati propulsori di cilindrata compresa tra 1.600 e 2.000 cc e potenze che andavano da 101 CV (74 kW) a 200 CV (147 kW). Nel 2005 nessuna vettura della concorrenza poteva contare su altrettanta varietà in fatto di propulsori. Come se non bastasse, l’offerta si sarebbe arricchita presto con un motore da 240 CV (176 kW) riservato alla versione OPC ad alte prestazioni. Tutti i turbodiesel erano ad iniezione diretta multipla common-rail e dotati di serie di uno speciale filtro del particolato (DPF) che non richiedeva alcun tipo di manutenzione. Un’altra alternativa, particolarmente economica ed ecocompatibile, sarebbe stata di lì a poco rappresentata da un motore a metano.

Sulla nuova Opel Zafira faceva la sua prima apparizione mondiale un tetto panoramico con scomparti porta-oggetti integrati e quattro grandi pannelli vetrati che offrivano agli occupanti un ambiente molto gradevole. Vetri fumè ed un sistema elettrico di oscuramento proteggeva i passeggeri dai raggi solari. Una console centrale, che attraversa il tetto in tutta la sua lunghezza, conteneva 5 scomparti porta-oggetti di differenti dimensioni.
Opel Zafira-B sarebbe rimasta in produzione per nove anni fino a quando, nel 2014, avrebbe lasciato il posto alla terza generazione nota anche come Zafira Tourer.