Allestisce due livree iconiche per le nuove hypercar, ma si “dimentica” della vettura con cui nel 1985 si era presentata per la prima volta della 24 Ore.
Dal debutto in veste ufficiale alla 24 Ore di Le Mans – in occasione della 53esima edizione della maratona della Sarthe, disputata nel weekend del 15-16 Giugno 1985 fino a oggi – Toyota ha schierato un totale di 61 auto in 26 edizioni conquistando 5 vittorie, 18 podi e 8 pole position. In questo percorso, 62 piloti provenienti da 16 Nazioni hanno contribuito alla costruzione della tradizione di Toyota a Le Mans.

Per celebrare i suoi 40 anni di competizione a Le Mans la Casa delle Tre Ellissi ha allestito un’inedita combinazione di livree sulle sue due hypercar GR010 Hybrid. Una livrea rende omaggio ad un’auto da corsa iconica del passato, mentre l’altra cattura lo spirito combattivo del presente. La vettura numero 7, guidata da Mike Conway, Kamui Kobayashi e Nyck de Vries, avrà una livrea rossa e bianca ispirata alla Toyota TS020 che ha partecipato alle edizioni del 1998 e 1999. La vettura numero 8, guidata da Sébastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa, incarna il presente invece. Il suo design è caratterizzato da un audace logo GR, che simboleggia lo spirito di Speed e Hate to lose, oltre al concetto di Prototype che riflette il continuo miglioramento delle auto ispirate alle competizioni. Entrambe le hypercar porteranno anche un nuovo logo che celebra il 40esimo anniversario della partecipazione di Toyota alla 24 Ore di Le Mans.
40 anni fa la Toyota 85C
A questo punto si potrebbe dire che all’appello manca proprio un ricordo della Toyota 85C che 40 anni fa diede il via a questo legame tra Toyota e la 24 Ore. Due esemplari di questa vettura, equipaggiata con il 4 cilindri turbo tipo 4T-GT di 2.090 cc, impiegato per tre anni con successo nel Campionato Giapponese Sport Prototipi, furono iscritte all’edizione 1985 della corsa francese.
Quella del Team Dome dovette ritirarsi, ma quella del Team Tom’s (Tachi Oshiwa Motor Sport dal nome di Nobuhide Tachi e Fumiyasu Sato che l’avevano fondata nel 1974), pilotata dal trio Nakajima-Sekiya-Oshino, portò a termine la 24 Ore al dodicesimo posto assoluto, il miglior risultato ottenuto fino a quel momento da una vettura giapponese a LeMans.
Il piccolo 4 cilindri turbo fu ancora protagonista delle tre successive edizioni della 24 Ore di LeMans. Particolarmente positiva fu quella del 1988 quando entrambe le Toyota conclusero la corsa, rispettivamente al 12esimo ed al 24esimo posto. In particolare, la prima delle due Toyota 88C, pilotata da Geoff Lees, Masanori Sekiya e Kaoru Hoshino, percorse 4.750 chilometri, distanza mai coperta in precedenza da qualsiasi altra vettura giapponese avesse mai corso a Le Mans.