Concepito 60 anni fa, trovò applicazione su una piccola coupè esposta nel 1967 al Salone di Torino.
Compie 60 anni il progetto del motore Giannini 700 4C boxer nato da un’idea di Domenico Giannini che, nel 1965, concepisce l’idea di commercializzare una specialissima Giannini 500. Il progettista romano immagina una vettura tecnicamente ultra-sofisticata e prestazionale, una sorta di Panhard Tigre all’italiana, che seppure destinata a piccoli numeri potrebbe comunque qualificare significativamente l’immagine della Giannini. Di Ruggero Giannini, che vanta una conoscenza molto approfondita del VW boxer, è invece l’idea di sfruttare quanto più possibile il motore “a sogliola” della 500 Giardiniera,
Il nuovo motore 700 4C prese quindi forma grazie ad un estesissimo reimpiego di parti tratte dall’unità 500 Giardiniera (tipo 120) quali teste, cilindri, pistoni, supporti dell’albero motore, distribuzione, assi a camme, scarichi. Non mancano comunque altri componenti di ordinaria produzione sia Fiat (pompa olio, volano, frizione e spinterogeno della 850) che si provenienza diversa (come ad esempio le bielle di origine motociclistica). Il progetto dell’ingegner Carlo Gianini (con una “n” sola) obbliga quindi la costruzione di un numero abbastanza ristretto di parti specifiche: in pratica solo il monoblocco (diviso orizzontalmente in due parti, una delle quali comprendente la coppa dell’olio), il coperchio della distribuzione (con il rinvio pompa olio/spinterogeno) e l’albero motore. Si tratta in ogni caso di pezzi fondibili, forgiabili e lavorabili direttamente nell’officina della Costruzioni Meccaniche Giannini a Settecamini.
Con misure caratteristiche di 67,4 x 49 mm ed una cilindrata di 698 cc, un rapporto di compressione di 8,9:1 ed un carburatore doppio corpo Weber 30DIC1 il piccolo boxer romano sviluppa una potenza di 35 CV (26 kW) al regime nettamente prudenziale di 5.200 giri/minuto. Dopo alcuni miglioramenti (coppia olio di maggiori dimensioni, riposizionamento della ventola e del generatore, 2 carburatori Weber 26 OC) la potenza sale a 38 CV (38 kW) a 5.500 giri/minuto. Sul fronte del peso il 700 4C presenta solo 20 kg in più rispetto a bicilindrico della Giardiniera.
Installata su una 500, l’unità viene sottoposta ad intensi collaudi senza evidenziare particolari problemi. Ancora lontano da una reale affidabilità il piccolo boxer srà presto abbandonato. Realizzato in 5 esemplari ne sopravvive uno solo.

Al Salone di Torino del Novembre 1967 viene esposta una piccola coupè equipaggiata con il motore 700 4C montato in posizione posteriore.